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Risultati e conclusioni

Abbiamo considerato il problema della ricostruzione di dati astronomici presi a lunghezze d'onda nell'infrarosso con la tecnica di chopping and nodding. Studiando le proprietà matematiche del problema, abbiamo proposto un metodo iterativo per approssimare la soluzione ai minimi quadrati che è positiva e di norma minima. Abbiamo presentato l'algoritmo e i risultati ottenuti applicandolo a diversi dati astronomici presi in vari run a UKIRT usando il rivelatore MAX. Abbiamo poi analizzato la natura degli artefatti che affliggono le immagini ricostruite e suggerito varie strategie computazionali e osservazionali per la loro riduzione. Abbiamo visto che se sorgenti estese vengono osservate con più ampiezze di chopping in modo che si possa avere più di un mosaico della stessa area, l'algoritmo presentato fornisce una ricostruzione attendibile della sorgente luminosa.

Vogliamo infine sottolineare come sia importante un setup accurato di tutta la strumentazione impiegata nell'acquisizione dei dati.

In base alla nostra esperienza sul rivelatore MAX possiamo indicare alcuni fattori cruciali per ottenere dati più accurati:

Per ulteriori dettagli rimandiamo all'articolo  [5]. C'è infine un ultimo punto che merita attenzione in quanto limite potenziale all'accuratezza del metodo: la distorsione del campo. Gli strumenti utilizzati per l'acquisizione, infatti, pur essendo particolarmente adatti a immagini nell'infrarosso, sono affetti dalla distorsione del campo; chi progetta sistemi ottici sceglie spesso di subire tale distorsione al fine di migliorare la qualità ottica finale dello strumento.



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Anna Custo 2002-02-05