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Modellizzazione matematica

Per semplicità si pone $T_{P}=1$ nell'equazione (2.5). Se si calcola la trasformata di Fourier di ambo i membri, si ottiene:


\begin{displaymath}
\hat{g_{\Delta}}(\omega_{x},\omega_{y})=4sin^{2}\frac{1}{2}\Delta\omega_{y}
\hat{f}(\omega_{x},\omega_{y}) \,\,
\end{displaymath} (2.6)



dove $\omega_{x},\omega_{y}$ sono le frequenze associate alle variabili spaziali $x,y$.
Come già osservò Beckers  [1], l'equazione (2.6) evidenzia che l'immagine chopped and nodded, così  come l'immagine chopped, non contiene informazioni sulla trasformata di Fourier $\hat{f}(\omega_{x},\omega_{y})$ alle frequenze $\omega_{y,k}=2\pi k/ \Delta$ (con $k=0,\pm1,\pm2,...$), anche se $\hat{g_{\Delta}}(\omega_{x},\omega_{y})$ è diversa da zero in tali frequenze a causa del noise che contamina la $g_{\Delta}(x,y)$.
Per questo motivo la ricostruzione di $\hat{f}(\omega_{x},\omega_{y})$ non può essere ottenuta dividendo l'equazione (2.6) per il fattore $sin^{2}(\Delta\omega_{y}/2)$; in effetti calcolare l'immagine $f(x,y)$, partendo dall'acquisizione $g_{\Delta}(x,y)$ risulta un problema ``mal posto''.
Per ovviare a questo inconveniente si possono utilizzare metodi di regolarizzazione  [2]. In generale questi non possono far ricorso a metodi di Fourier, poiché $f$ e $g$ sono definite su domini diversi. Infatti, se la regione da prendere in considerazione corrisponde all'intervallo $[0,Y]$ nella variabile $y$, $g_{\Delta}(x,y)$ è ivi definita (per $x$ fissato) ma, come si può dedurre dall'equazione (2.5), essa riceve contributi dai valori di $f(x,y)$ nell'intervallo $[-\Delta,Y+\Delta]$, che è molto più ampio di $[0,Y]$. Un metodo che ricostruisca $f(x,y)$ in questo intervallo porterà un aumento del range. Di questo fatto si deve tenere conto quando si discretizza il problema.
Assumiamo che il piano del detector sia suddiviso in $N \times N$ pixels ciascuno con dimensione $\delta \times \delta$, etichettati con indice $j$, corrispondente alla colonna (variabile $x$) e con indice $m$ corrispondente alla riga (variabile $y$) dell'array. Inoltre supponiamo che la direzione del movimento di chopping sia parallela alle colonne e che l'ampiezza di chopping $\Delta$ sia un multiplo della distanza di campionamento $\delta$ ( $\Delta=K\delta$). Spesso consideriamo la maggior parte delle immagini delle $128\times128$ con $K$ tipicamente (ma non necessariamente) fra 30 e 50.
Se $g_{j,m}$ e $f_{j,m}$ sono rispettivamente i campioni di $g(x,y)$ e $f(x,y)$, per ogni indice $j$, i valori $g_{j,m}$ (con $m=1,...,N$) formano un vettore di lunghezza $N$ che denoteremo con $\mathbf{g}_{j}$. Esso riceve contributi dagli $N+2K$ valori di $f_{j,m}$ ($m=1,..,N+2K$) il quale forma un vettore $\mathbf{f}_{j}$ di lunghezza $N+2K$. Le componenti di $\mathbf{f}_{j}$ con $m=K+1,...K+N$ corrispondono ai punti di campionamento nella regione di interesse, che chiameremo regione d'osservazione.
Con le notazioni sopra citate, l'equazione (2.5) viene modificata, in termini discreti, nella relazione:


\begin{displaymath}
g_{j,m}=-f_{j,m}+2f_{j,m+K}-f_{j,m+2K} . \,\,
\end{displaymath} (2.7)



Introduciamo ora la matrice di imaging $[A]$ definita come:


\begin{displaymath}[A]_{m,n}=-\delta_{m,n}+2\delta_{m+K,n}-\delta_{m+2K,n} \,\,
\end{displaymath} (2.8)



dove $m=1,2,...,N$ e $n=1,2,....N+2K$ ed inoltre vale:
\begin{displaymath}
\delta_{m,n}=\left\{
\begin{array}{l}
0 \,\, se \,\, m = n \\
1 \,\, se \,\, m \neq n
\end{array}\right. \,\,
\end{displaymath} (2.9)

In notazione matriciale l'equazione (2.7) diventa:


\begin{displaymath}
\mathbf{g}_{j}=[A]\mathbf{f}_{j}. \,\,
\end{displaymath} (2.10)



$[A]$ è una matrice rettangolare con $N$ righe e $N+2K$ colonne. Ne segue che il sistema lineare dell'equazione (2.10) è sottodeterminato e, per ogni $\mathbf{g}_{j}$, ci sono almeno $2K$ soluzioni linearmente indipendenti.
Dato che la matrice di imaging non dipende dall'indice $j$, il problema di ricostruzione di immagini si riduce al problema di risolvere l'equazione (2.10) per ogni colonna dell'immagine.
Poiché la matrice $[A]$ risulta mal condizionata, la soluzione è numericamente instabile e di ciò occorrerà tenere conto. Utilizzando il modello descritto dall'equazione (2.10), però, si commettono diversi tipi di errori:


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Anna Custo 2002-02-05