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Abbiamo considerato il problema della ricostruzione di dati astronomici
presi a lunghezze d'onda nell'infrarosso con la tecnica di chopping and
nodding. Studiando le proprietà matematiche del problema,
abbiamo proposto un metodo iterativo
per approssimare la soluzione ai minimi quadrati che è positiva
e di norma minima. Abbiamo presentato l'algoritmo e i risultati
ottenuti applicandolo a diversi dati astronomici presi in vari run a UKIRT
usando il rivelatore MAX.
Abbiamo poi analizzato la natura degli artefatti che affliggono le immagini
ricostruite e suggerito varie strategie computazionali e osservazionali per
la loro riduzione. Abbiamo visto che se sorgenti estese vengono osservate
con più ampiezze di chopping in modo che si possa
avere più di un mosaico della stessa area, l'algoritmo presentato
fornisce una ricostruzione attendibile della sorgente luminosa.
Vogliamo infine sottolineare come sia importante un setup accurato
di tutta la strumentazione impiegata nell'acquisizione dei dati.
In base alla nostra esperienza sul rivelatore MAX possiamo indicare
alcuni fattori cruciali per ottenere dati più accurati:
- operare in modo che l'ampiezza di chopping
sia un multiplo della dimensione dei pixel dello
strumento usato e della dimensione dei pixel della camera di
guida/tip-tilt. Usare preferibilmente ampiezze di chopping
più grandi di
della dimensione dell'array per la miglior
ricostruzione (vedi [6]).
- allineare la direzione di chopping con l'orientazione
del detector: si può puntare il telescopio su una stella brillante
sul bordo del campo e assicurarsi che per grandi ampiezze di chopping
le posizioni dei centroidi positivi e negativi siano il più
possibile sulla stessa colonna.
La direzione di chopping sarà in generale diversa dalla
reale direzione Nord-Sud.
- allineare la direzione di nodding alla direzione di
chopping. Se il software del telescopio implementa il nodding
come un semplice ``salto'' del telescopio a una posizione ``offset'',
assicurarsi che siano date correttamente l'ascensione e la declinazione
(o l'ampiezza e la posizione dell'angolo). Si noti che entrambi i valori
cambieranno con l'ampiezza di chopping.
Per ulteriori dettagli rimandiamo all'articolo [5].
C'è infine un ultimo punto che merita attenzione in quanto
limite potenziale all'accuratezza del metodo: la distorsione
del campo. Gli strumenti utilizzati per l'acquisizione, infatti,
pur essendo particolarmente adatti a immagini nell'infrarosso,
sono affetti dalla distorsione del campo; chi progetta sistemi
ottici sceglie spesso di subire tale distorsione al fine di
migliorare la qualità ottica finale dello strumento.
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Anna Custo
2002-02-05