Nello spazio ci sono molti oggetti che non possono essere visti da telescopi
ottici in quanto troppo freddi per emettere energia con lunghezza d'onda nello
spettro visibile. Inoltre molte sorgenti luminose vengono attenuate in quanto
immerse in nubi di polveri stellari e gas.
I raggi infrarossi, avendo lunghezza d'onda maggiore della luce visibile,
riescono ad attraversare tali nubi cosmiche e ad arrivare al suolo.
Ciò significa che si possono osservare nell'infrarosso oggetti apparentemente
non rilevabili in luce visibile, come ad esempio le stelle in fase di
formazione.
Le stelle vengono formate dal collasso di nuvole e polveri; quando le nuvole collassano la loro densità e temperatura aumentano, in particolar modo al centro del corpo, nel quale si forma un oggetto chiamato ``protostella''. Finché questo oggetto rimane all'interno della nuvola, risulta difficile avvistarlo, poiché la luce emessa viene assorbita dalla materia presente intorno ad esso. Solo in uno stadio successivo la temperatura aumenta in modo tale da allontanare il materiale esterno e la protostella può essere osservata in luce visibile; fino a questo istante essa può essere studiata solo con tecniche di osservazione ad infrarosso. Tramite questa tecnica è stato scoperto un gran numero di stelle non rilevabili con le metodologie standard ed è stato quindi possibile seguire le fasi della nascita ed evoluzione dei corpi celesti.