Per poter osservare una sorgente a 10 è necessario utilizzare speciali
tecniche di osservazione a causa del segnale di fondo introdotto dall'atmosfera
e da tutte le fonti di energia termica (come gli strumenti stessi utilizzati per
l'acquisizione dei dati che, benché raffreddati con tecniche accurate, rimangono
comunque delle sorgenti di calore).
L'idea è quella
di acquisire dati sul segnale di fondo che si somma al segnale proveniente dallo spazio e
poi usare tali informazioni per ottenere il secondo mediante sottrazione.
Un sistema efficace
sarebbe quello di puntare il telescopio sulla sorgente di interesse e successivamente
sul cielo, in modo da stimare il segnale del background, e poi sottrarre la seconda
acquisizione alla prima. Questo sistema, però, funziona solo in teoria.
Come abbiamo detto basta una piccola fonte di calore per disturbare la recezione del
segnale; purtroppo l'emissione di calore varia notevolmente in funzione
del tempo e quindi il background sottratto puntando il telescopio
altrove è molto diverso
da quello effettivamente presente nella prima finestra di cielo osservata; è cambiato
il tempo: il movimento del telescopio non è infatti immediato ma
richiede alcuni secondi (nell'ordine dei 5 secondi).
La tecnica usata, quindi, prevede di sottrarre il ``segnale del cielo'' muovendosi il più
velocemente possibile e quindi di poco rispetto alla sorgente brillante. Tale spostamento
è effettuato in due modi: spostando il solo specchio secondario del telescopio, più piccolo
e maneggevole, e spostando l'intero telescopio.
Nel primo di questi due movimenti lo specchio secondario viene fatto
oscillare rapidamente tra due posizioni, corrispondenti
rispettivamente alla sorgente e al cielo.
Per ogni posizione si acquisisce un'immagine di breve durata (shot):
pertanto due immagini consecutive corrispondono all'incirca allo stesso
background, se la frequenza delle oscillazioni corrisponde al tempo proprio
delle fluttuazioni atmosferiche (dell'ordine di 1 millisecondo). Tale tecnica è detta
chopping.
Per ognuna delle due posizioni del secondario vengono sommati i vari frames
ed i due risultati vengono sottratti tra di loro.
Tuttavia ciò non fornisce una sottrazione completa del background
dato che esiste una differenza di background tra le due diverse
configurazioni del telescopio (denominata ).
Per ottenere una sottrazione completa, si ripete l'operazione dopo aver spostato l'intero telescopio (movimento chiamato nodding) in direzione nord-sud. L'insieme di questi due spostamenti produce un'immagine finale in cui l'oggetto brillante osservato è finalmente visibile. Vedremo ora questa tecnica più in dettaglio, partendo dal solo chopping e aggiungendo poi il nodding.
L'immagine astronomica risulta immersa in un fondo variabile, come già detto
in precedenza, denominato
background, che indicheremo con nel seguito.
Il segnale
che arriva dalla direzione di coordinate
, al tempo
, nel punto
del piano immagine, è dato da:
Il problema che ci si pone è quello di valutare la distribuzione e
questo risulta possibile solo se si conosce effettivamente il background
.
Tramite osservazione con la sola tecnica di chopping
si arriva ad una possibile soluzione: puntando
il telescopio verso una porzione di cielo senza segnale tramite spostamento
di
arcosecondi (quantità denominata distanza di chopping)
nella direzione
, si ottiene infatti:
Sfortunatamente tale tecnica ha due svantaggi:
In base a queste considerazioni la differenza , che chiameremo
, sarà dipendente
dal termine
;
per eliminare tale fattore viene utilizzata la tecnica
chiamata nodding:
il telescopio viene puntato verso una regione differente del cielo, in modo tale che
la sorgente sia osservata con il telescopio (B); cioè risulta equivalente
ad una traslazione di
.
Ripetendo l'intera sequenza, nel punto
si ottiene una nuova espressione del
segnale che denoteremo
.
Sottraendo
da
si ottiene la cosiddetta
``chopped and nodded image'' (in notazione:
).
Tale immagine è indipendente dal fondo atmosferico e dal modello termico del
telescopio.
Se la distribuzione di luminosità della sorgente è compatta, cioè
, allora il problema della ricostruzione di
è risolto.
In generale, i telescopi giganti richiedono dimensioni di pixel molto piccole e
utilizzano basse ampiezze di chopping, quindi si deduce che il caso in cui
non e' un caso standard.