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Il metodo di ricostruzione che verrà esposto di seguito ci permetterà
di rimuovere la distorsione dovuta alle controparti negative e di ridurre il
noise. La ricostruzione potrà essere tuttavia affetta da
artefatti per la cui riduzione verranno proposte procedure adeguate.
Più avanti riprenderemo la descrizione della tecnica di chopping and
nodding già vista in §1.3 per poter descrivere l'algoritmo di inversione
usando una notazione consistente a quella di tutto il lavoro.
Come già detto nel capitolo precedente,
l'immagine astronomica risulta immersa in un fondo variabile, denominato
background, che chiameremo
nel seguito.
Il segnale
che arriva dalla direzione di coordinate
, al tempo
, nel punto
del piano immagine, è dato da:
![\begin{displaymath}
s_{P}=T_{P}\times[f(x,y)+a(x,y,t)] \,\,
\end{displaymath}](img28.png) |
(2.1) |
dove
rappresenta la funzione di trasferimento del sistema,
è il segnale proveniente dalla sorgente cosmica e
è il termine
di background.
Il problema che ci si pone è quello di valutare la distribuzione
e
questo risulta possibile solo se si conosce effettivamente il background
.
Tramite osservazione con la tecnica di chopping, precedentemente
discussa, si era arrivati ad una possibile soluzione: facendo puntare
il telescopio verso una porzione di cielo senza segnale tramite spostamento
di
arcosecondi nella direzione
, si poteva ottenere:
![\begin{displaymath}
s'_{P}=T_{P}\times[f(x,y+\Delta)+a(x,y+\Delta,t')] \,\,
\end{displaymath}](img35.png) |
(2.2) |
dove
corrisponde ad un tempo di osservazione vicino a t.
Sfortunatamente tale tecnica ha due svantaggi:
- Le due immagini ottenute muovendo lo specchio secondario possono essere
affette da variazioni residue di background, dovute alle differenze termiche
tra le due configurazioni del telescopio.
In altre parole, la tecnica di chopping è equivalente ad una rapida
traslazione tra due differenti telescopi: (A) per la sorgente e (B) per il cielo.
Denoteremo con
la differenza residua tra i corrispondenti sfondi.
- Per ragioni ottiche e meccaniche l'ampiezza di chopping è solitamente
inferiore a 60 arcosecondi, cioè non è possibile osservare una porzione di
cielo troppo lontano dalla sorgente di luce. Se il telescopio è molto
sensibile, o la sorgente ha dimensioni elevate, nel suo intorno si
rileverà una percentuale di luminosità molto alta, ovvero risulterà:
.
In base a queste considerazioni la differenza
sarà data, in
generale, da:
![\begin{displaymath}
\Delta s_{A}=(s_{P}-s'_{P})=T_{P}\times[f(x,y)-f(x,y+\Delta)+\Delta a_{AB}] \,\,
\end{displaymath}](img57.png) |
(2.3) |
dove con
si indica che la sorgente è stata osservata con il
telescopio (A).
Per eliminare il fattore
, viene utilizzata una tecnica particolare
chiamata nodding:
il telescopio viene puntato verso una regione differente del cielo, in modo tale che
la sorgente sia osservata con il telescopio (B); cioè risulta equivalente
ad una traslazione di
nella coordinata
.
In questo modo, nel punto
si ottiene il segnale
e,
ripetendo l'intera sequenza, il risultato è:
![\begin{displaymath}
\Delta s_{B}=(s''_{P}-s_{P})=T_{P}\times[f(x,y-\Delta)-f(x,y)+\Delta a_{AB}] \,\,
\end{displaymath}](img59.png) |
(2.4) |
dove con
si indica che l'oggetto è stato osservato con il
telescopio (B).
rappresenta il segnale ottenuto con la tecnica descritta sopra.
Sottraendo l'equazione (2.4) dalla (2.3) si ottiene la cosiddetta
``chopped and nodded image'':
![\begin{displaymath}
g_{\Delta}(x,y)=\Delta s_{A}-\Delta s_{B}=Tp\times[-f(x,y-\Delta)+2f(x,y)-f(x,y+\Delta)] \,\,
\end{displaymath}](img60.png) |
(2.5) |
Tale immagine è indipendente dal fondo atmosferico e dal modello termico del
telescopio.
Se la distribuzione di luminosità della sorgente è compatta, cioè
, allora il problema della ricostruzione di
è risolto, altrimenti è necessario un metodo di ricostruzione
di
dall'immagine
.
In generale, i telescopi giganti richiedono scale di pixel molto piccole e
utilizzano basse ampiezze di chopping, quindi si deduce che il caso in cui
non è un caso standard.
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Anna Custo
2002-02-05