OFFSET: questo metodo di mosaicing è stato utilizzato
in un secondo tempo. L'idea della tecnica dell'offset è di allineare le
immagini in input con uno sfasamento in
o
di un certo numero di
secondi d'arco fissati dall'utente. I vantaggi sono ovvi: è possibile
controllare le dimensioni del mosaico finale con la precisione del pixel
e di ottenere uniformità di trattamento per tutti i set di immagini.
Il ``prezzo'' da pagare, però, è alto: nonostante il supporto dei
file di log (ovvero delle relazioni sulle osservazioni fatte al UKIRT dove
si annotano i dati relativi alle condizioni di osservazione, ai target e
agli spostamenti del telescopio), lo sfasamento tra le immagini calcolato
in secondi d'arco non corrisponde precisamente a quello calcolato in pixel
dalla routine di MOSAIC e l'errore di approssimazione aumenta per ogni
immagine aggiunta al mosaico così effettuato fino a raggiungere le
dimensioni del pixel. Perciò, anche se questo metodo elimina l'errore
casuale che si può fare allineando singoli frame con tecniche diverse,
ne introduce uno sistematico. La conseguenza più grave di questa imprecisione
nel mosaico è l'errore prodotto sulla ricostruzione: l'algoritmo usato, infatti,
deve trovare la stella e le sue controparti negative perfettamente allineate
per poter eliminare completamente queste ultime.
In effetti molte volte si è ricorso a questa tecnica nonostante le sue
``controindicazioni'' perché con alcuni set di immagini non era possibile
fare altrimenti; l'alternativa sarebbe stata quella di introdurre errori
di allineamento più sporadici ma più evidenti. Un esempio è stato il
gruppo di immagini del 17 Ottobre `97: la distanza di chopping scelta
in questo caso, infatti, era troppo grande per permetterci di confrontare
immagini successive in quanto il movimento del telescopio intercorso fra di
esse era stato molto ampio lasciando pochi punti di riferimento comuni, a volte
non lasciandone affatto.