Le immagini seguenti rappresentano le fasi principali di tale tecnica: in figura 1.3 possiamo osservare il risultato concreto dei singoli passi della tecnica di chopping and nodding che descriveremo nuovamente ponendo l'accento sull'impatto visivo piuttosto che su formalismi matematici.
In effetti il procedimento di chopping non viene effettuato su immagini acquisite singolarmente (dette shot): dopo pochi microsecondi di ``posa'' sull'obiettivo scelto (0.02007 secondi nel nostro caso), viene caricato in memoria uno shot, quindi si muove lo specchio secondario e si ripete l'operazione di lettura del segnale acquisendo un secondo shot. Ripetendo tale operazione per un certo numero di volte fissato dall'osservatore (1000 per la maggior parte delle nostre immagini) in base a diversi parametri (condizioni atmosferiche, visibilità, stato del rivelatore, caratteristiche del target, etc.).
Successivamente vengono salvati due soli frame contenenti la somma dei due gruppi di shot, quelli relativi al telescopio allo stato iniziale e quelli acquisiti muovendo lo specchio secondario. L'immagine chopped è il risultato della sottrazione di questi due frame.
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Nella figura successiva osserviamo che la sola tecnica del chopping non è sufficiente ad eliminare completamente la presenza del background e deve perció essere affiancata da quella del nodding:
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Con l'uso della tecnica del chopping and nodding si è potuto quindi ottenere un'immagine abbastanza nitida delle sorgenti osservate. Nell'immagine c) si vede come il residuo gradiente di segnale di fondo presente in a) e b) venga eliminato nella sottrazione (fig.1.4c).